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…contributi da non dimenticare!

pubblicazione aprile 2023

Si apprende da Report andato in onda il 03 aprile 2023 che la Commissione Antimafia avrebbe fatto una sorta di censimento degli avvocati che difendono le persone detenute in 41 bis, fino a stilare una lista di quelli con più assistiti per poi darli in pasto ai …

A Bancali, frazione di Sassari, sorge, o meglio si inabissa, nelle viscere della terra sarda, il carcere della vergogna. Il Garante nazionale dei detenuti, in un suo rapporto sul carcere di Bancali, ha descritto che le sezioni del 41 bis sono state realizzate in un’area ricavata, scavando, al di sotto del livello di…

Il compasso di operatività del difensore nel procedimento che regola l’applicazione del decreto di cui all’art. 41bis è fisiologicamente limitato, tanto da rendere l’avvocato se non un “convitato di pietra”, certo un ospite sgradito, quasi fosse un parente che deve essere necessariamente …

pubblicazione marzo 2022

Negli ultimi mesi, più volte e rapidamente, eventi diversi hanno guadagnato la ribalta. 

Con il fiato accorciato dalla nebbia immanente della pandemia (che si va diradando ovunque tranne che nelle cancellerie del tribunale), siamo stati così spettatori, volta per volta, di un altro miglio percorso verso il basso dalla credibilità della giurisdizione; dei laboriosi tentativi del governo Draghi di porre rimedio ad alcuni dei disastri provocati, sin dall’inizio di questa legislatura, dalle penne sgrammaticate (e presuntuose) della più ignorante classe politica della storia repubblicana; dei fuochi fatui di nuove corti del …

I giudici del Distretto non restino insensibili al grido di dolore dei detenuti e rispettino l’articolo 27 della Costituzione.

 A nome degli avvocati penalisti romani – pur consapevole delle numerose e gravi criticità che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle – desidero rivolgere il pensiero e l’attenzione in questa occasione ai 5.548 detenuti negli istituti del nostro distretto. Il livello di sviluppo di una società si misura sulla condizione degli ultimi…

L’unione delle Camere Penali ha aperto il nuovo anno giudiziario nella splendida cornice del Teatro Politeama di Catanzaro. La scelta è ricaduta sul capoluogo calabrese per più motivi, alcuni dei quali facilmente intuibili. Nel Distretto Giudiziario di Catanzaro il disequilibrio interno alla giurisdizione ha assunto connotazioni sistemiche, con tutte le aporie applicative generate da una sterilizzazione del diritto di difesa che, chi opera nella prassi, registra nella quotidianità. Al male supremo del crimine organizzato e delle forme più pervasive di criminalità, fa da contraltare…

pubblicazione settembre 2021

Come tutte le riforme complesse anche quella del processo penale ha luci ed ombre; ma questa vota le luci sono largamente prevalenti. La legge delega esprime una impostazione caratterizzata dal rispetto dei valori delle persone coinvolte nel processo, tanto come imputati quanto come vittime: estensione dei riti alternativi e dei casi di non punibilità per tenuità del fatto;  determinazione delle alternative al carcere senza passare dal carcere;

Non è mai facile affrontare il tema del rapporto tra giustizia e informazione quando, nelle vesti di avvocato, si trascorre nelle aule di giustizia gran parte delle proprie giornate. 

Il rischio di essere tacciati di una parzialità dettata dalla deformazione professionale è sempre dietro l’angolo: da che parte potrebbe mai schierarsi, in un conflitto del genere, il difensore dell’imputato?

È ben noto che per la Corte costituzionale italiana tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovano in rapporto d’integrazione reciproca e non è dunque possibile individuare uno di essi che abbia la prevalenza assoluta sugli altri. La tutela dev’essere sempre “sistemica e non frazionata in una serie di norme non coordinate ed in potenziale conflitto tra loro”; se così non fosse, si verificherebbe l’illimitata espansione di uno dei diritti, che diverrebbe “tiranno” nei confronti delle altre situazioni giuridiche costituzionalmente riconosciute e protette. In tale contesto va collocato

pubblicazione Marzo 2021

Un nuovo viaggio, un itinerario antico.

“Quando gli amici consiglieri della Camera Penale mi hanno onorato della direzione di Centoundici era inevitabile sentire una leggera scossa. Non che l’incarico fosse del tutto inatteso (rifuggire l’ipocrisia si deve, almeno tutte le volte che si può). Tuttavia, garantisco, ricevere l’investitura formale fa un certo effetto.”

Sanzione a misura d'uomo: è arrivato il tempo?

L’impatto drammatico della pandemia sulla nostra giustizia penale, già da tempo in affanno e ormai agonizzante, rende ormai improcrastinabili interventi capaci anche solo di far uscire l’apparato dalle secche nelle quali si è incagliato. È in gioco oggi anche la realizzazione del diffuso desiderio di rinascita, non solo economica, del Paese. Le linee programmatiche sulla giustizia che la Ministra Cartabia…

Sui diritti nessun passo indietro

Il primo numero della Rivista Centoundici della Camera Penale di Roma di questo biennio é dedicata ad uno dei temi più sentiti dagli avvocati penalisti: il carcere e la pena. A me l’onore di inaugurare questo nuovo corso della rivista, da sempre caratterizzata per la qualità degli approfondimenti, del dibattito e delle firme…

pubblicazione Gennaio 2020

Tra l'incudine e il martelleto

La società giudiziaria si avvale di criteri di valutazione e di metodi di confronto basati essenzialmente sulla centralità del diritto penale nella vita della nazione.

Il retroterra politico e culturale della legge che abolisce la prescrizione nei gradi successivi al primo, anche in caso di assoluzione, è la logica conseguenza delle tre recenti fasi attraversate dal diritto e dalla procedura penale: la società giudiziaria, il populismo penale, il principio di non innocenza.

Nella metà degli anni Novanta del secolo scorso, dopo Tangentopoli e le stragi di Palermo, nella società comincia a farsi strada in una parte considerevole dell’opinione pubblica l’idea che la magistratura possa essere l’unica istituzione capace di garantire ordine ed onestà. Attorno alle…

La pozzanghera e la verità: il pessimismo della ragione

L’arroganza con la quale si ritiene di coltivare e si coltiva questa insana riforma della prescrizione non ha eguali nella storia della riforma dei nostri codici: si fa ricorso ad espressioni fatali del tipo “o prescrizione o morte”, come se la prescrizione fosse una minaccia per i confini della patria mentre la prescrizione è il più mite, il più democratico ed il più civile degli istituti del diritto penale, posto a tutela della dignità di ogni cittadino, del suo diritto alla vita e della sua tutela della libertà.

Dare risposte sbagliate ad una domanda giusta può accadere. Ma dare una risposta sbagliata ad una domanda sbagliata nata da un problema mal posto ha qualcosa di…

Che Cosa Possiamo fare?

E quindi, la questione su cui ci arrovelliamo, in questi giorni di oscura controriforma, è questa: cosa possiamo fare?

Abbiamo come Ministro della Giustizia, un ignorante. Forse non in generale, ma certamente, come direbbe Totò, in materia. E fin qui, poco male. Evitasse un continuo di ridicoli strafalcioni sarebbe certamente meglio.

Ma il problema, il vero problema, non è certamente quello. Il ruolo politico, difatti, non pretende conoscenza scientifica della materia. Ma che si abbia una corretta rappresentazione del contenuto tecnico di quelle scelte e della loro ricaduta sul sistema. Da questo punto di vista è facilissimo individuare gli ispiratori delle riforme in tema di giustizia. E questi ultimi, il dott Davigo per esempio, corbellerie tecniche non ne dicono. Compensano, molto più drammaticamente, con agghiaccianti assiomi…

Bilancio Politico di una civile e straordinaria maratona oratoria

Si avvia al termine la “maratona oratoria per la verità sulla prescrizione”, organizzata dall’Unione delle Camere Penali Italiane in questa settimana di astensione delle udienze.

La battaglia politica contro la riforma Bonafede abrogativa della prescrizione dopo la sentenza di primo grado intanto può ambire al successo, in quanto si riesca a liberare la pubblica opinione e la stessa Politica da una delle più riuscite ed efficaci operazioni di manipolazione informativa che sia dato ricordare. La parola d’ordine di questa campagna di disinformazione…

pubblicazione Ed. gennaio 2020

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Corte supr. Cassazione

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